• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Istruzione > Scienza e ricerca in Italia rischiano la demolizione: ne scrive Margherita (...)

Scienza e ricerca in Italia rischiano la demolizione: ne scrive Margherita Hack in un nuovo libro!

Eccellenze, innovazione, invenzioni e geniali intuizioni nascono nelle scuole e nelle università. Nonostante ciò il governo italiano mira a risolvere la crisi economica operando tagli proprio in tali settori.

I settori dell’universitaria, della scuola e della ricerca vivono in Italia un periodo particolare e strano. L’attuale ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini ha accettato tagli insopportabili alle scuole di ogni ordine e grado, ha ridotto drasticamente le risorse ed il numero degli insegnanti e delle ore di lezione. Eppure è nei laboratori di scuole e università che si crea il genio, si inventa, si fa innovazione e ricerca facendo progredire così una nazione. A scrivere il duro monito riguardante l’insolita battaglia intrapresa dal governo italiano contro l’istruzione è l’astrofisica e ricercatrice Margherita Hack, intellettuale di fama mondiale, membro delle più rinomate società fisiche e astronomiche e presidente onorario dell’Unione Atei e Agnostici Razionalisti nel suo nuovo libro "Libera Scienza in libero Stato". "Nel 2009, sempre sotto il ministro Gelmini, abbiamo assistito ad un vero e proprio tentativo di smantellare l’università pubblica - scrive la Hack - la crisi economica a livello globale è stata la scusa per effettuare drastici tagli di bilancio alle scuole e alle università. Come sempre nel nostro Paese quando si deve tagliare, si tagliano la cultura e la ricerca, ritenute evidentemente un inutile lusso". Fors’anche - aggiungerei io - un fastidio e un impiccio.

E’ stata proposta una vera e propria privatizzazione dell’università, come scrivevamo già l’anno scorso sempre su AgoraVox (gli articoli che ne parlano si trovano qui e qui), lasciando ad ogni struttura universitaria la possibilità di trasformarsi in fondazioni che raccolgono finanziamenti privati con tanto di consiglio di amministrazione a decidere corsi e materie, cancellando anche così quel diritto allo studio per capaci e meritevoli anche se privi di mezzi (diritto difeso, tra l’altro, dall’articolo 34 della Costituzione).

Ma il massacro non si ferma qui: nel 2008 il Consiglio dei ministri aveva già approvato un decreto legge che diverrà quello che Margherita Hack definisce "la scellerata legge 133/2008". Una legge che potrebbe affondare completamente quel tanto di buono che c’è nelle nostre università e che opererà un notevole taglio dei finanziamenti ministeriali ad un sistema già sottofinanziato: 63,5 milioni di euro per il 2009, 190 per il 2010, 316 per il 2011, 417 per ilo 2012, 455 per il 2013. Questi drastici tagli avranno conseguenze notevoli anche sui servizi agli studenti: mense, alloggi, borse di studio, biblioteche, laboratori.

Così si rallenta la ricerca, strumenti e laboratori vengono sottratti ai giovani e si arresta l’innovazione. Se n’è accorto anche il Wall Street Journal che fa notare un invecchiamento dell’età dei ricercatori, mentre quelli più giovani si ritrovano ormai in un sistema destinato a soccombere sotto i continui tagli. Eppure dentro quei corridoi universitari da sempre si è sprigionato il genio.

Intanto nonostante università, istruzione e ricerca sono costrette a progredire in un regime di precarietà, continuano ugualmente a sfornare innovazione. Alcuni esempi si trovano in Sicilia: a Trapani nascono le Scuole Alfamediali che si propongono di insegnare ai bambini l’uso degli stumenti dei media e le nuove tecnologie legate alla comunicazione (se ne parla qui); Roccapalumba, piccolo paese sulle colline di Palermo, ospita invece telescopi e planetario, trasformandosi in un eccellente centro culturale per tutte le scuole e guadagnandosi l’appellativo di "Paese delle Stelle". Rimanendo nella Sicilia occidentale, l’Ateneo palermitano ha dato vetrina a 150 idee nuove, scoperte e studi raccolti nelle sette aree di ricerca: salute e biotecnologie, ambiente e territorio, sviluppo eco-sostenibile, sviluppo agro-alimentare, tecnologie industriali, scienze umane e sociali, beni culturali. Tra le tante scoperte se ne possono leggere alcune davvero interessanti come la spugnetta biodegradabile che può essere inserita nel corpo umano per guarire lesioni di tessuti e cartilagini, il metodo per bruciare la plastica producendo energia non dannosa e carbone attivo ecologico, ma anche le numerose ricerce sulla criminalità organizzata. Il tutto raccolto in un libro, frutto del lavoro dei ricercatori palermitani, intitolato "Centocinquanta idee di successo".

Così in una fase di difficoltà economica - in cui i maggiori Paesi vedono come rimedio l’accrescere l’impegno in innovazione, ricerca, istruzione, conoscenza - l’Italia va in controtendenza e taglia proprio quelle spese che potrebbero farla uscire dalla crisi. "Secondo uno studio del Fondo Monetario Internazionale - scrive l’Unità - mezzo punto percentuale in più del Pil per la ricerca genera un aumento della produzione del 7% in dieci anni e dell’11% in vent’anni".

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares